Le rastrelliere per bici non sono scolapiatti, ecco come sceglierle bene

Una rastrelliera per biciclette dovrebbe essere progettata per offrire un supporto soddisfacente alla bicicletta, senza mai danneggiare la ruota o il resto della bicicletta. Dovrebbe essere possibile parcheggiare la bici utilizzando una mano sola, e possibilmente poter legare una delle ruote o il telaio alla rastrelliera.

La soluzione danese, modello “butterlfy”, Figura 2, comporta numerosi vantaggi:

  1. Non vi è forza applicata sui raggi della ruota in quanto la posizione della bici è mantenuta grazie all’appoggio a terra e ai due punti di incastro del pneumatico sulla rastrelliera, uno dei quali è più in alto della quota dell’asse della bici. La soluzione di Figura 1 invece, che prevede l’appoggio del pneumatico su due punti molto in basso a pari quota, comporta un notevole sforzo sui raggi che rovina la ruota.
  2. È possibile parcheggiare utilizzando una mano sola.
  3. Non è richiesto il sollevamento della ruota anteriore per inserire la bici nella rastrelliera, evitando al ciclista uno sforzo inutile e riducendo il tempo delle operazioni di parcheggio.
  4. La verticalità delle biciclette e la distanza laterale è obbligata, rendendo l’insieme più ordinato. Di contro, con la soluzione 1, le biciclette sono inclinate di circa 15° a destra o a sinistra e non sono nemmeno equidistanti vista la possibilità di inserire la bici in molteplici punti.
  5. È più facile pulire sotto la rastrelliera, e avere quindi un luogo più decoroso per parcheggiare la bici, il che è fra i fattori che scoraggiano il furto.

Tale giudizio in merito alla funzionalità della rastrelliera è data anche da uno dei migliori manuali relativi al parcheggio delle biciclette, il “Bicycle parking manual” redatto dalla federazione dei ciclisti danese in collaborazione con l’ufficio tecnico del comune di Copenaghen.

La distanza laterale fra una bici e l’altra é 0,5 metri, ed é sufficiente per evitare l’interferenza fra i manubri. Per “compattare”, non é una buona idea sfalsare verticalmente le bici o sfalsarle orizzontalmente, perché siccome resta poco spazio fra una bici e l’altra, la rastrelliera verrebbe utilizzata “uno si, uno no”. Per compattare le bici ed evitare l’interferenza fra i manubri, si possono mettere a spina di pesce.

 

Manuale di progettazione dei parcheggi per bici

Il Bycycle Parking Manual è il miglior manuale per la progettazione dei parcheggi per biciclette. Ricco di fotografie di esempio illustra passo passo le “best practice” individuate dagli esperti. Scarica il pdf completo (10,5 MB).

Alcuni esempi tratti dal manuale:

 

Autori:
Head of project Jens Loft Rasmussen – The Danish Cyclists Federation
Project manager Pablo Celis – Celis Consult
Project assistant Erik Bølling-Ladegaard – The Danish Cyclists Federation
Erik Bystrup – Bystrup Arkitekter
Lars Gemzøe – Gehl Architects
Niels Wellendorf – DSB
Ole Sørensen – Grontmij I Carl Bro
Troels Andersen – Municipality of Odense
Maria Helledi Streuli – Municipality of Copenhagen
Niels Jensen – Municipality of Copenhagen

 

Esempi da non imitare: Rastrelliera “scolapiatti”

La rastrelliera “a scolapiatti” che spesso si vede in Italia é una pessima soluzione, perché danneggia la ruota, obbliga il ciclista a sollevare la bici per inserirla fra gli archetti (uno sforzo inutile), le bici appaiono esteticamente brutte, disordinate, perché inclinate in modo casuale e distanziate in modo irregolare.

 

 

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