Centrale idroelettrica Taloro

L’impianto del Taloro è stato realizzato tra il 1972 e il 1978 utilizzando il dislivello esistente tra i laghi artificiali di Gusana e Cucchinadorza, posti in serie e ubicati rispettivamente alle testate degli impianti idroelettrici Cucchinadorza e Badu Ozzana, entrati in servizio nel 1961 e nel 1962.

L’impianto idroelettrico del Taloro è reversibile, cioè viene anche utilizzato per pompare l’acqua dal lago a quota inferiore a quello a quota superiore, accumulando così l’energia elettrica sotto forma di energia potenziale. Nei momenti di bisogno, per esempio poco vento, poco sole e forte richiesta di potenza, l’acqua viene nuovamente turbinata. L’energia accumulabile, dati i dislivelli e i volumi utili è di circa 10 GWh, cioè un terzo del consumo giornaliero di energia elettrica sardo.

 

 

Potenza nominale delle centrali

 

Il percorso dell’energia

Nell’impianto idroelettrico di Taloro, l’energia idraulica “primaria” viene accumulata nel serbatoio superiore
di Gusana, con quota di massima regolazione 642,50 m s.l.m. Durante il funzionamento in “generazione”,
l’acqua attraversa una galleria di derivazione in pressione raccordata con una condotta forzata suddivisa
nella parte finale in tre rami che alimentano ciascuno una turbina tipo Francis reversibile accoppiata
a un alternatore/motore da 95 MVA. L’acqua, passando attraverso le turbine, trasforma la propria energia
idraulica in energia meccanica, con una potenza di 88 MW per ciascuna turbina, e termina poi la sua
corsa, attraverso una galleria in pressione, al serbatoio inferiore di Cucchinadorza, con quota di massima
regolazione 348 m s.l.m. L’energia meccanica prodotta dalle turbine viene trasformata in energia elettrica
dai tre alternatori trifase.

L’energia elettrica si trasferisce dagli alternatori nei trasformatori trifase elevatori (10/220 kV e 95 MVA)
attraverso blindosbarre unipolari a 10 kV e dai trasformatori verso la stazione elettrica a 220 kV
mediante cavi isolati in olio fluido a 220 kV. I cavi, attraverso un pozzo verticale e una galleria, raggiungono
una stazione intermedia a 220 kV e da qui la stazione elettrica principale dalla quale si diramano le linee
di collegamento con il resto della rete elettrica della Sardegna.

La caratteristica di reversibilità dei macchinari installati fa sì che durante le ore notturne, nelle giornate festive o quando comunque ci siano esuberi di energia in rete, l’impianto di Taloro venga utilizzato per il pompaggio dell’acqua dal serbatoio inferiore (Cucchinadorza) a quello superiore (Gusana).

Capacità dei laghi

La capacità utile per il funzionamento reversibile dell’impianto di Taloro, fra il lago Gusana (62,25 milioni di m³ e un bacino imbrifero di 254 km²) e il Cucchinadorza (20 milioni di m³ e un bacino imbrifero direttamente sotteso di 108 km²) è di 15,2 milioni di m³.

Il funzionamento dell’impianto è automatico e viene gestito in telecomando dal Posto di Teleconduzione
di Montorio al Vomano.

I principali componenti

 

Le dighe

La diga di Gusana, del tipo ad arco-cupola, ha una altezza massima di 88 m con una lunghezza del
coronamento di 369 m e un volume di calcestruzzo di 179.893 m3 (168.000 m3 secondo i dati di tracciamento della Taloro-Condotte-Lodigiani).

La diga Cucchinadorza, del tipo a gravità ordinaria, ha una altezza massima di 45,50 m con una
lunghezza del coronamento di 162 m e un volume di calcestruzzo di 61.500 m3.

 

Opere di adduzione dell’acqua

L’acqua del lago di Gusana attraversa una galleria di derivazione in pressione, realizzata in calcestruzzo
con un diametro di 5,55 m e lunga 3.888 m, e prosegue in una condotta forzata metallica, lunga 317 m
e dal diametro di 4 m. Raggiunge infine le turbine dopo un salto di 300 m. La condotta, nella parte inferiore,
si suddivide in tre rami, ciascuno di 1,8 m di diametro e portata complessiva di 100 m3/sec. L’acqua scaricata
dalle turbine confluisce nel lago Cucchinadorza attraverso una galleria circolare lunga 900 m.

Le opere di adduzione dell’acqua dal lago di Gusana alle turbine-pompe e fino al lago di Cucchinadorza
sono state realizzate all’interno di gallerie sotterranee, garantendo così il massimo rispetto ambientale:
infatti, dall’esterno è visibile solo la parte superiore del pozzo piezometrico di monte.

Valvole

A monte di ciascuna turbina-pompa sono installate una valvola rotativa a doppia tenuta, una di normale esercizio e una di revisione, azionabile idraulicamente dall’acqua in pressione della condotta forzata a mezzo servomotore idraulico differenziale. Le valvole rotative consentono di attivare o disattivare il flusso dell’acqua alle pompe-turbine. Esse hanno un diametro nominale di 1,8 m e una pressione nominale di 50 atmosfere.

 

Gruppi turbina-alternatore / motore-pompa

Nella centrale sono installati tre gruppi reversibili, ad asse verticale, ciascuno costituito da una turbina-
pompa accoppiata a un alternatore-motore. Le tre turbine presenti nell’impianto sono del tipo
reversibile Francis ad albero verticale e hanno una portata complessiva di 93,24 m3/sec.

L’energia meccanica prodotta dalle turbine viene trasformata in energia elettrica da tre alternatori trifase
che hanno una tensione e una potenza nominale rispettivamente di 10 kV e 95 MVA.

La caratteristica di reversibilità assicura l’energia di punta del diagramma di carico giornaliero e la possibilità di riaccendere la rete sarda in caso di black-out.

 

 

 

Trasformatori

I generatori-motori sono collegati alla stazione a 220 kV mediante trasformatori elevatori/abbassatori 10/220 kV, della potenza di 95 MVA. Il collegamento dai morsetti dei generatori a quelli dei trasformatori, di tipo rigido, è realizzato mediante condotti unipolari in blindosbarra.

L’energia passa dai trasformatori agli interruttori AT, ubicati nella stazione esterna (di proprietà di Terna), attraverso cavi unipolari isolati con olio fluido e poi su linee aeree. I tre trasformatori elevatori trifase, uno per ciascun gruppo, sono progettati per installazione in caverna.

Come raggiungere la centrale del Taloro

L’impianto idroelettrico di Taloro, sito nel Comune di Ovodda (Nuoro), è raggiungibile da Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, percorrendo la S.S. 131 fino a Ottana. Da qui, si continua lungo la S.P. 7 fino al bivio per Olzai, dove si prende la S.P. 8 in direzione Teti per circa 8 km. All’incrocio con la S.P. per Ovodda, in vista del lago di Cucchinadorza, si prosegue sulla destra per la centrale. L’impianto, e buona parte delle opere che lo costituiscono, sono inseriti in una caverna ricavata nel monte Pitzuri sulla sponda destra del lago Cucchinadorza, a quota 292 m s.l.m.

Testo tratto da: brochure taloro – ENEL

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