Bike sharing Cagliari: costi folli, 7.000 € a bicicletta, e l’impatto sulla mobilità?

Non è un pò troppo spendere mezzo milione di euro per mettere in strada 70 bici? Rispetto alla somma investita (settemila euro a bici!) è un risultato irrisorio per la mobilità e nullo riguardo la sicurezza stadale del ciclista.

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BANDO N.15/2012 – Realizzazione del Bike Sharing per Cagliari – Secondo lotto ambiente

I fattori limitanti l’utilizzo della bici come mezzo di trasporto in ambito urbano sono la
sicurezza durante l’itinerario in bici e aree di sosta sicure dal furto, sia vicino a casa che vicino ai punti di interesse, a cominciare dalle scuole. Il bike-sharing, anche se perfetto, con centinaia di stazioni e migliaia di biciclette perfette non risolve nessuno di questi punti. La soluzione sono le corsie ciclabili, incroci disegnati bene e continuità dell’itinerario, aree di sosta dedicate a pochi metri da casa e pochi metri dalla destinazione. Per incoraggiare l’itermodalità servono aree di sosta lunga presso le stazioni dei treni/bus dove la bici (privata) è al riparo dalle intemperie e al sicuro dal furto.

Questo è il mio punto di vista ed è anche la
politica ciclabile del comune di Copenaghen (e gli ottimi risultati di Copenaghen dimostrano che la mia posizione è corretta).

Non è un caso che le città con più alta percentuale di spostamenti in bici, Copenaghen e Amsterdam, non hanno alcun bike-sharing, ma hanno la pista ciclabile in quasi tutte le strade, su ambo i lati (Copenaghen, 560 mila abitanti ha 350 km di piste ciclabili in un aglomerato urbano di 10 km di diametro, 44% degli spostamenti giornalieri avvengono in bici!)

La bicicletta è un bene di poco costo, già a 300€ si compra una ottima bici, non è un bene il cui acquisto è inaccessibile al cittadino medio, che quindi dovrebbe ricorrere al noleggio condiviso (con tutte le complicazioni che comporta).

E’ ora di smetterla di sprecare dai 3 ai 7 mila euro a bicicletta di soldi delle tasse per fare bike-sharing. Certo che per gli uffici tecnici è più facile spendere i finanziamenti pubblici senza progettare decine di incroci, senza rimuovere parcheggi delle auto, senza scontrarsi con gli amanti del parcheggio in doppia fila. Meglio infilare qualche decina di biciclette iper-costose in alcuni angoli della della città (dove non disturbano, per esempio vicino ai parchi) così da esser certi di non avere alcun impatto sulla mobilità.

Invece di spendere tutti questi soldi, (3000 euro a bici nel primo lotto di 30 bici del bike-sharing di Cagliari, 7000 euro a bici stavolta che ci sono anche le bici elettriche e ricarica fotovoltaica) perchè non fare corsie ciclabili, visto che il vero ostacolo alla mobilità ciclabile urbana è il rischio di incidente con le automobili? Anche gli automobilisti sarebbero felici di non aver da condividere la corsia con le bici.

Pensare di rendere una città ciclabile mediante bike-sharing è profondamente errato perchè (lo dico per esperienza personale di 276 prelievi di bike-sharing a Barcellona in 180 giorni e 5000 chilometri sulle piste ciclabili nella città di Copenaghen) la bici personale è molto più comoda, veloce, funziona sempre bene e vai diretto a destinazione senza limiti di tempo. Oltre a non costare niente ai conti pubblici.

 

Bike sharing falliti in altre città italiane

Una raccolta di articoli di giornale che racconta come il bike-sharing sia un flop ovunque

Agli amici che comunque continueranno ad impegnarsi sul Bike-sharing vorrei segnalare la possibilità di aumentare al massimo il numero di tessere, e con esso i livelli di fallimento del sistema, i costi e la necessità di potenziare il servizio all’infinito.

Cosa bisognerebbe fare a Cagliari

Ma come ha fatto Copenaghen (che non ha alcun bike sharing) a diventare una delle città più ciclabili del mondo?? (44% degli spostamenti quotidiani avvengono in bici)

Se al comune di Cagliari (e chi dal livello nazionale li finanzia) non han capito che il bike-sharing è una fregatura, cercherò di essere più chiaro: niente bike sharing.
Solo i seguenti interventi in ordine di priorità:

  • piste ciclabili verso le scuole superiori e medie + parcheggio
  • piste ciclabili verso i centri sportivi e supermercati principali + parcheggio
  • parcheggi bici sotto chiave alla stazione centrale e alle fermate metro (per l’intermodalità).

Son sicuro che tali interventi sarebbero molto apprezzati dagli automobilisti, che non si trovano più obbligati a condividere la strada con i ciclisti. Inoltre aumentare il numero di ciclisti urbani significa ridurre il numero di automobili, cioè meno traffico e più parcheggio per chi proprio dell’automobile non vuole farne a meno.

Se ancora non sei convinto della scomodità del bike-sharing evidentemente non l’hai mai usato. Ecco come è andata (male) quando ne ho usato per sei mesi uno dei migliori al mondo, Barcellona.

10 Luglio 2012

 

Aggiornamento del 17 Settembre 2015!!

bike sharing Cagliari – 500 mila euro, installato nel 2012, rottamato nel 2015

 

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